Betulla - Mulino dei Gaji
Caro viandante, oggi sei qui per ascoltare la mia storia che spero ti faccia riflettere su quanto possa essere lunga e colma di esperienze la vita di un albero. Tutto ha avuto inizio nel lontano 1925 quando una betulla, una mia simile, mi ha dato la vita spargendo i suoi semi nell’aria; fra questi c’era anche il mio. Era una mattina di primavera quando ciò è accaduto e io mi sono depositato agiatamente nel punto in cui mi trovo ancora adesso. Da quel momento i raggi del sole mi hanno scaldata e mi hanno fatto crescere, così sono diventata una grande pianta, anche se gli esseri umani mi chiamano affettuosamente “albarela”, cioè piccolo albero. Ogni autunno mi libero delle foglie creando ai miei piedi un tappeto accogliente e colorato per i passanti. Nel periodo invernale molti animaletti si appoggiano sui miei rami; mi fa piacere la loro compagnia. All’arrivo della primavera la mia chioma si riempie di frutti che alcune persone provano ad assaggiare, ma sputano subito con disgusto e per me è una grande offesa! Infine, d’estate arrivano degli uomini per la potatura; il mio legno riscalderà nei mesi freddi le loro case. Purtroppo, durante il corso della mia vita, ho assistito a una terribile guerra che oggi è ricordata come Seconda Guerra Mondiale. Essa è stata disastrosa anche per noi alberi perché molti sono stati bruciati dai soldati. Ora però andiamo oltre, passiamo ai bei momenti di questa mia lunga vita. Molte persone sono passate sotto i miei rami, ma solo alcune mi hanno lasciato le loro emozioni, i loro pensieri, sicure che non avrei detto niente poiché sono solo una semplice betulla. Intanto loro si sfogavano, parlando con qualcuno che mai li avrebbe interrotti o giudicati. Qualche tempo fa, una vecchietta, assai gentile al primo sguardo, si è seduta alla base del mio tronco e mi ha raccontato la sua vita: i momenti belli e quelli strazianti della guerra, le esperienze difficili che aveva sempre superato con coraggio. Dopo un po’ se n’è andata e non l’ho più rivista, ma conservo ancora oggi il suo ricordo e quando ci ripenso, mi vengono i brividi sulla corteccia e una lacrima di linfa cade dalle mie foglie. Ormai anch’io sono vecchia, ma non dimenticherò mai ciò che quell’anziana donna mi ha confidato. Ora spetta a te vivere la tua vita che spero abbia una gioia infinita.
DESCRIZIONE BOTANICA
La Betulla, nome scientifico Betula pendula, nel dialetto locale può essere indicata con il nome Bogolo o Albarela. In inglese è indicata con il nome Birch, mentre in tedesco è nota con il nome Birke. La Betulla è un albero spontaneo in Veneto, dalla collina alla montagna: vive ad un’altitudine compresa tra i 400 m e i 2000 m s.l.m. Si può trovare in boschi alpini, ma anche in parchi. Preferisce un terreno sabbioso e ben drenato. È una pianta originaria delle Alpi, e più in generale dell’Europa, dell’Asia e del Giappone per la facilità che ha nel riprodursi. È una pianta latifoglie caducifoglie, con foglie semplici, non opposte, triangolari-romboidali, con margine fittamente seghettato, di colore verde scuro-lucido sopra, verde più chiaro sotto, con picciolo di 2-3 cm. I fiori maschili e femminili sono presenti sulla stessa pianta, ma separati sul rametto. I fiori sono penduli e possono raggiungere la lunghezza di 3 – 4 cm. I fiori maschili sono più esterni sul rametto e hanno un colore bruno-marrone. I fiori femminili sono più interni sul rametto per ricevere il polline e hanno un colore verde chiaro. L’impollinazione è anemofila ovvero il polline viene trasportato dal vento. I frutti sono di colore marrone e si sfaldano in piccoli acheni alati; non sono commestibili. La disseminazione è anch’essa anemofila. La Betulla può raggiungere un’altezza di 25 – 30 m. Nei parchi si cerca di mantenere un’altezza di 15 m per evitare danni all’ambiente in caso di caduta dovuta a eventi atmosferici. La pianta, pertanto, viene potata alla punta per evitarne la crescita eccessiva in altezza. L’apparato radicale è caratterizzato da radici sottili che possono raggiungere la profondità di 4 m. La Betulla può vivere fino a 80 - 100 anni, ma potandone la punta la pianta tende a perdere longevità. La betulla è nota per le sue proprietà antinfiammatorie. Pertanto, viene utilizzata in ambito medico per produrre creme per dolori articolari, artrosi e reumatismi. Il legno di betulla ha un elevato potere calorifico. La betulla è il simbolo della rinascita per il fatto che la dispersione del seme interessa un’area estesa. Produce metaboliti (sostanze chimiche) nel caso di malattia per avvisare le piante circostanti.
CREDITS:
I.C. San Giovanni Ilarione - Scuola sec. I grado M. Cerato di Vestenanova, CLASSE 2E con i prof. G. Gallini, M. Massalongo
AMEntelibera ETS, Tecla Soave e Alessandro Capitanio
Anno scolastico 2022/2023