Cedro dell'Himalaya
Buongiorno, sono il Cedro dell'Himalaya. Vorrei raccontarvi parte della mia vita.
ORIGINI. Nacqui sulle pendici Occidentali di questa ripidissima catena montuosa. Noi siamo i Cedrus Deodora e siamo i difensori della incantevole vita dell’ambiente; la sera ci sradichiamo dalle nostre basi capostipite per trovare l’energia creativa e successivamente incanalarla allo scopo di forgiare nuove piante e realizzare nuovi animali. Sono stato portato via dalla mia famiglia in Himalaya da alcuni esploratori e trapiantato qui in questo posto, che gli umani chiamano San Bonifacio. La mia stagione preferita è l’Inverno perché nelle strade c’è allegria per via delle molte festività. Adoro vedere tutto dall’alto sono come un re che vede l’intera città, dall’ alto osservo le persone e le macchine piccolissime.
LA MIA VITA SOCIALE NEL PARCO. Sono diventato una casa per tutti gli animali di questo parco. Uccelli, scoiattoli, ricci si rifugiano da me e cercano riparo non solo dalla pioggia e dal vento, ma pure dalla notte fredda e gelida, si nascondono nella mia enorme chioma che si estende verso il basso. Gli uccelli si appoggiano sui miei rami e canticchiano ogni giorno; le cicale arrivano e con il loro strano verso mi rallegrano ogni sera prima di dormire. Oggi sono molto felice, ho visto tante persone che passavano di fronte a me, ragazze che si sedevano sulle mie radici per leggere romanzi, e c’erano bambini e bambine che mi parlavano sperando che rispondessi loro, come nei cartoni. Sono tutti curiosi di sapere come sono fatti gli alberi come me,ad esempio vogliono sapere fino a quanti anni posso vivere, oppure quanto siamo alti e in quei momenti mi sento come un essere umano.
DESIDERI. Vorrei tanto trasformarmi in un umano ed essere libero perché con queste radici non ne posso più! Mi tengono imprigionato e fermo 24h su 24h e piacerebbe ogni tanto anche a me muovermi ed esplorare il mondo, sono ancora giovane! Dove vivo io ci sono macchine che passano a tutte le ore del giorno, nel parco ci sono dei rifiuti, si sente lo smog e io ne pago tutte le conseguenze. Odio stare in mezzo alla spazzatura, infatti a volte disprezzo gli esseri umani per questo motivo…vorrei che cambiassero, ma non solo per me, per tutto il mondo, per avere un futuro migliore!
AMICI E AMORI. In questi anni ho provato tanta nostalgia di casa, però i miei amici alberi, soprattutto Cedrino: è un albero molto speciale, forte e coraggioso, ma anche gentile e chiacchierone. E’ affezionato al vecchio esoscheletro di una cicala che ha fatto la muta, non vuole separarsene, perché quella cicala era sua amica, prima di andarsene gli aveva lasciato la sua vecchia pelle che è rimasta l’unico suo ricordo.
Ah… mi stavo dimenticando una notizia di cronaca rosa! Un giorno come gli altri mi accorsi che in fondo al giardino è stata piantata una giovanissima ontana nera e i miei “occhi” sono stati fulminati dai suoi rami: così sinuosi e soavi, neri come la pece. La mia vita stava cambiando, ero quasi riuscito a raggiungerla con le radici, scoprendo anche il suo nome”Petunia”,quando venne sradicata e portata via su un furgone comunale giallo.
Ora prosegui, cammina per il parco e conosci altri abitanti che lo vivono insieme a me!
Il Cedrus Deodara, semplicemente conosciuto come cedro dell'Himalaya, è un albero della famiglia delle Pinacee; arrivò per la prima volta in Italia nel 1828 all’Orto Botanico di Padova e, ad oggi, è utilizzato come pianta ornamentale. Nie parchi pubblici di San Bonifacio è molto diffuso. Già conosciuto precedentemente dalle popolazioni antiche, si differenzia dagli altri per la sua longevità di circa 800 anni, che gli fa guadagnare il soprannome di “Albero degli dei". Proprio questa sua longevità, che caratterizza la sua vita, lo ha portato ad avere degli adattamenti: il blocco della crescita delle foglie nella parte interna della pianta e l’allargamento verso l’esterno della chioma; quest’ultima appresa dai suoi antenati, anticamente vissuti nei pendii nevosi dell’Himalaya, permette ad esso di vivere in svariati luoghi. La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 40 anni e a causa del suo metabolismo lento utilizza svariate tecniche per sprecare meno energia. I suoi coni sono divisi in macrosporofilli femminili - meno numerosi e situati nella parte alta della pianta - e microsporofilli maschili, situati nella parte bassa della chioma. Questi ultimi all’arrivo del periodo autunnale rilasciano una grande quantità di polline tendente al color giallo-oro. Le foglie aghiformi, sono morbide al tatto, divise in gruppetti da 10 a 20 unità, di un colore bluastro che le differenzia dalle altre tipologie di cedri. Utilizzato maggiormente nel ramo ornamentale, quest’ albero si rivela una risorsa nella creazione di incensi, profumi e oli per massaggi.
SCARICA QUI LA SCHEDA BOTANICA.
CREDITS:
Ist. compr. 1 San Bonifacio, Scuola sec. I grado Bonturi - Classe 2A: Assmaa, Isabella, Kevin, Linda, Pietro, Claudio, Enrico, Matteo, Alice, Giovanni, Aurora, Keira, Alberto, Noemi, Mattia, Alexandra, Giulia, Tudor, Ginevra, Giacomo con i prof. D. Castellani, S. Capra, L. Buratto, T. Mazzaglia
AMEntelibera ETS, Tecla Soave, Alessandro Capitanio
A.S. 2022/2023