FIUME BAMBINO

La COMPAGNIA BATTIPALCO ha portato il suo spettacolo "FIUME BAMBINO" nel corso degli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026 nelle scuole sec. I grado di Vestenanova, San Giovanni Ilarione e San Bonifacio. 

Lo spettacolo è stato per i ragazzi e le ragazze un'occasione preziosa per riflettere sull'impatto negativo che possiamo avere come popolazione sui territori che abitiamo: il fiume ha memoria e porta con sè tutti i segni del passato finchè ad un certo punto ce ne chiede il conto...

Di cosa parla questo spettacolo?

Un'antica leggenda veronese narra di un drago che spaventava gli abitanti di un paesino. Secondo gli storici il drago rappresentava il fiume che attraversava il paese e che, con le sue piene, diffondeva terrore e distruzione. Gli attori portano in scena il fiume stesso, dandone connotati umani, portatore di domande, di rabbie e di memoria. La memoria dell'acqua, che contiene presente e passato. Da questa memoria il fiume ricorda sé stesso, come il suo rapporto con l'uomo sia cambiato negli anni e come questo cambio di relazione abbia mutato la sua indole, il suo essere. Un inno al rispetto dell'elemento acqua e della natura tutta, dentro alla quale, ci siamo anche noi. Lo spettacolo, nato da un progetto per il Festival Vento Spettacoli di Mistero, parte dalla narrazione di una micro situazione di un paese di provincia, per portare lo spettatore a un’inevitabile riflessione sul macro: l’ambiente e il mondo intero. Man mano che la storia procede diviene chiaro come l’essere umano abbia contribuito, attraverso l’ignoranza, la superficialità e gli interessi personali, a rovinare un elemento vitale come l’acqua e di conseguenza il mondo naturale. Nello sforzo di ricordare chi è veramente, il fiume vede e riconosce il drago che è diventato, a causa di quello che l’esterno (epoche, uomini, interessi) gli hanno causato, ma riconoscendo la sua stessa responsabilità nell’esser divenuto tale. Responsabilità che gli permetterà di tornare sé stesso. Il fiume diviene metafora dell’uomo, bambino, adolescente e adulto e della spinta vitale a cercare noi stessi, la forza che ci rende unici e inimitabili, che passa dall’ascolto della nostra memoria interiore e dall’accettazione dei draghi che ci portiamo dentro. Poiché solo accettandoli, riconoscendoli, possiamo indebolirli.